Nuove scoperte sulla CLN5, si apre la strada verso una terapia mirata.

La ricerca della dr.ssa Maria Marchese, ricercatrice del team del dr. Filippo Maria Santorelli presso l’IRCCS Stella Maris di Pisa, apre la strada verso una terapia mirata sulla CLN5. La ricerca è stata pubblicata su Molecular Psychiatry (Nature): https://www.nature.com/articles/s41380-025-03043-8

La carenza di CLN5 compromette l’assorbimento del glucosio e rivela il PHGDH come potenziale biomarcatore nella malattia di Batten.
Abstract
La malattia CLN5, una forma di demenza giovanile all’interno della Ceroidolipofuscinosi Neuronale (NCL), è associata a mutazioni nel gene CLN5 che codifica per la bis(monoacilglicero)fosfato (BMP) sintasi lisosomiale, essenziale per la produzione di BMP e la funzione lisosomiale.

La conoscenza limitata dei meccanismi cellulari e i bersagli farmacologici poco chiari ostacolano la trasposizione di questa condizione al trattamento pediatrico, che rimane sintomatico. Abbiamo sviluppato e caratterizzato un nuovo modello di pesce zebra knock-out per Cln5 che replica le caratteristiche chiave e le firme molecolari della malattia umana. La perdita della funzione di Cln5 in vivo ha alterato la crescita assonale delle cellule ON-bipolari della retina e ha interrotto l’omeostasi del calcio nel cervelletto, rivelando nuove caratteristiche della malattia. Inoltre, analisi multi-omiche a diverse fasi dello sviluppo hanno rivelato un metabolismo del glucosio alterato come riscontro originale nella NCL. Un nuovo biomarcatore, il PHGDH, è stato validato su fibroblasti cutanei di pesce zebra e umani che ospitano varianti patogene in CLN5 e CLN7. Abbiamo anche testato la metformina, che ha migliorato l’espressione del PHGDH nelle cellule derivate dai pazienti e ha ripristinato il comportamento del pesce zebra. Questo lavoro dimostra il profondo impatto metabolico della disfunzione di CLN5, offrendo una promettente strada verso terapie mirate per la demenza giovanile.

 

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